Nel marketing digitale attrarre traffico verso il proprio sito web consiste solo nella metà del lavoro. L’altra metà – e spesso la più difficile – è convertire quei visitatori in clienti effettivi. Qui entra in gioco il retargeting, una strategia fondamentale per riportare l’attenzione su chi ha già mostrato interesse per il proprio brand. Ma come funziona esattamente? E perché è così efficace?
Retargeting significato e come funziona
Retargeting significato: tecnica di digital marketing che consente di raggiungere gli utenti che hanno già interagito con il tuo brand, ma che non hanno ancora completato un’azione desiderata (acquisto, iscrizione, download, ecc.).
Funziona grazie ai cookie o agli ID pubblicitari, che permettono di tracciare il comportamento degli utenti sul sito o su altre piattaforme. Una volta raccolti questi dati, puoi mostrare loro annunci personalizzati su social media, motori di ricerca o altri siti web che visitano.
Ad esempio, se un utente visita un eCommerce e guarda una felpa senza acquistarla, più tardi, mentre naviga su Facebook, gli appare un annuncio con quella stessa felpa in offerta: questo lo spinge a tornare sul sito e completare l’acquisto.
Perché il Retargeting è così efficace?
- Intercetta utenti già interessati: il retargeting non parte da zero: si rivolge a persone che conoscono già il brand e hanno mostrato un’intenzione d’acquisto. Questo lo rende più efficace rispetto alle campagne rivolte a un pubblico freddo.
- Aumenta il tasso di conversione: secondo un report di WordStream, gli annunci di retargeting hanno un Click-Through Rate (CTR) 10 volte superiore rispetto alla pubblicità tradizionale.
- Riduce il tasso di abbandono: il 97% degli utenti abbandona un sito senza convertire alla prima visita. Con il retargeting puoi riportarli sul funnel di vendita e recuperare opportunità perse.
- Migliora il ROI delle campagne: mostrare annunci solo a utenti potenzialmente interessati significa ridurre sprechi e aumentare l’efficacia del budget pubblicitario.
Tipologie di Retargeting
L’obiettivo del Retargeting è mantenere alta l’attenzione e spingere verso l’acquisto o un’altra azione desiderata. Tuttavia, esistono diverse tipologie di retargeting, ognuna adatta a specifici obiettivi.
Retargeting basato sui pixel
È il più comune e utilizza un codice inserito sul sito per tracciare le visite. Viene usato per mostrare annunci personalizzati su piattaforme come Google Ads, Facebook Ads e LinkedIn Ads. Ad esempio, un utente legge un articolo sul tuo blog e poi vede un annuncio sponsorizzato su Instagram con una CTA per scaricare un e-book correlato.
Retargeting basato sulle liste di contatti
Si utilizza quando si hanno già informazioni su un pubblico, come email o numeri di telefono. Funziona bene per le campagne email marketing o annunci personalizzati su Facebook e LinkedIn. Ad esempio, rispetto ad una lista di utenti che hanno scaricato una demo del proprio software, si può creare un annuncio mirato per invitarli ad acquistare la versione completa.
Retargeting dinamico
Perfetto per gli eCommerce, mostra agli utenti annunci con i prodotti esatti che hanno visualizzato o lasciato nel carrello, aumentando la probabilità di acquisto. Ad esempio, se è stata appena compiuta una ricerca di un paio di scarpe su Zalando, dopo pochi minuti appare un annuncio con quelle stesse scarpe su Google o Facebook.
Retargeting su social media
Permette di colpire chi ha interagito con i propri contenuti social (post, video, pagine evento, ecc.). È un’ottima strategia per rafforzare la brand awareness e spingere verso una conversione. Ad esempio, se un utente ha guardato il 75% di un proprio video su Facebook, gli si può mostrare un annuncio con un’offerta esclusiva.
Retargeting Statico vs Retargeting dinamico
Il retargeting statico è una strategia che consente di raggiungere un’audience specifica, intervenendo su più livelli del funnel. Funziona attraverso un set fisso di annunci, mostrati agli utenti in base alle pagine visitate sul sito, mantenendo un approccio mirato ma non personalizzato.
Il retargeting dinamico, invece, offre un livello di personalizzazione superiore: gli annunci vengono generati in tempo reale per ciascun utente, adattandosi al suo comportamento di navigazione e acquisto. Grazie a tecnologie avanzate, come il machine learning, questa strategia ottimizza il momento e il contenuto dell’annuncio, aumentando le probabilità di conversione.
Best Practice per un Retargeting efficace
- Segmentare il pubblico: non tutti gli utenti hanno lo stesso comportamento. Creare campagne diverse per chi ha solo visitato il sito, chi ha aggiunto prodotti al carrello, chi ha scaricato un lead magnet e così via.
- Evitare la saturazione: mostrare lo stesso annuncio troppe volte può risultare fastidioso e controproducente. Usare il frequency capping per limitare il numero di visualizzazioni per utente: nello specifico, Il frequency capping nel retargeting limita il numero di volte in cui un annuncio viene mostrato a un utente, evitando l’effetto spam, ottimizzando il budget e migliorando CTR e conversioni.
- Personalizzare i messaggi: un utente che ha lasciato il carrello pieno ha bisogno di un incentivo diverso rispetto a chi ha solo visitato la homepage. Usare CTA mirate e offerte esclusive.
- Sperimentare con il copy e la creatività: A/B test per testare immagini, testi e call-to-action diverse possono fare la differenza nei risultati della campagna.
- Ottimizzare per mobile: molti utenti navigano da smartphone, quindi assicurati che i tuoi annunci e le pagine di destinazione siano perfettamente ottimizzate per mobile.
Il Retargeting come chiave per massimizzare le conversioni
Il retargeting è una delle strategie più efficaci per recuperare utenti indecisi e aumentare il ritorno sugli investimenti pubblicitari. Grazie a un approccio strategico e all’uso dei dati, è possibile trasformare un pubblico tiepido in clienti fidelizzati.
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