Da più di dieci anni siamo abituati a vedere sui social network e nel web delle parole precedute dal simbolo # e forse non ci chiediamo più come mai sono lì, ma cosa sono e da dove nascono gli hashtag?
Partiamo da una breve definizione: un hashtag è una concatenazione di parole preceduta dal simbolo # che serve per aggregare contenuti di un certo tema su una piattaforma. Sono di fatto delle etichette (tag) che rendono più agevole all’utente la ricerca e la lettura dei contenuti su una piattaforma o su un social network.
La sua composizione è molto semplice: gli spazi sono banditi e nel caso in cui si decida di utilizzare più parole le si può “separare” attraverso l’uso delle maiuscole, poiché le lettere maiuscole non modificano i risultati della ricerca. I numeri sono supportati, ma non possono essere inseriti i segni di punteggiatura, simboli commerciali o altri caratteri speciali.
La storia degli hashtag
Questo nuovo modo di comunicare ed etichettare i contenuti vede Twitter come la piattaforma di lancio. Nonostante l’inserimento di parole chiave precedute dal cancelletto sia stata un’innovazione introdotta dal social network con l’uccellino, la possibilità di cliccare sul singolo hashtag o di raggruppare i contenuti nell’elenco degli argomenti in evidenza è arrivata più di un anno dopo il suo lancio.
Il vero e proprio “lancio” degli hashtag su Twitter si deve a Chris Messina, startupper e innovatore tech che ha vissuto per più di 10 anni in Silicon Valley, che il 23 agosto 2007 twitta il seguente messaggio:
La sua proposta era di utilizzare un sistema che già veniva adottato su altre piattaforme di microblogging (IRC – Internet Relay Chat e Jaiku tra le altre) e molto conosciuto dai programmatori, dove il simbolo “#” era stato inserito nei linguaggi di programmazione già dalla fine degli anni ’70.
L’intuizione non venne recepita in modo repentino dai fondatori di Twitter, che resero indicizzabile i contenuti preceduti dal cancelletto per la prima volta solamente in occasione delle elezioni presidenziali in Iran nel 2009, favorendo di fatto la nascita della moda del cancelletto.
Gli # nel mondo dei social network
Nonostante la nascita degli hashtag sia da attribuire a Twitter, nel tempo questo fenomeno ha iniziato ad interessare anche altri social, come Facebook e Instagram. Il motivo è semplice: un # permette di facilitare la ricerca di informazioni su un determinato argomento ed è quindi uno strumento trasversalmente utile, per qualsiasi tipo di piattaforma social.
In particolare, il social che ha visto la maggior diffusione dell’utilizzo degli # è stato Instagram, tanto che sono in molti a pensare che tale fenomeno sia nato proprio su questa piattaforma. In realtà, qui gli hashtag si sono diffusi più tardi, con lo scopo di raggruppare tutte le immagini e video inerenti ad uno stesso argomento. La grande diffusione di Instagram ha poi fatto nascere dei veri e propri # “cult”, migrati anche su altri social.
Per quanto riguarda Facebook, invece, l’utilizzo degli # è in continua discussione. Il motivo è da ricercarsi nelle funzionalità di questo social. Se per Instagram o Twitter, la ricerca di informazioni su un determinato argomento avviene digitando nella barra di ricerca un determinato hashtag, su Facebook questo tipo di approccio non funziona. La ricerca così impostata darà infatti un risultato solamente parziale, in quanto mostra i post di amici, amici degli amici e pagine business, escludendo quelli di utenti sconosciuti. Per questo, di fatto, si perde il concetto di viralità degli # e, di conseguenza, il senso di utilizzarli.
Come utilizzare al meglio questo potente strumento?
Nel tempo, noi di Alma Digital, abbiamo sviluppato una serie di best-practices per l’inserimento e la gestione degli hashtag nei piani editoriali di comunicazione sui social. In particolare, ti consigliamo di:
- Creare ogni lista di hashtag partendo dal cercarne alcuni che siano in tema con la pagina in cui si vuole inserirli e analizzandone il volume di traffico.
- Creare liste di hashtag che rispettino una giusta proporzione nei volumi di traffico tra tag di nicchia, tag mediamente utilizzati e tag popolari (mediamente, un tag di nicchia, ha un traffico pari a 70 volte il numero di follower della pagina);
- Man mano che la pagina cresce, spostare la proporzione verso tag più popolari. Una pagina con più follower, infatti, ha più possibilità di emergere per tag popolari;
- Preparare 3 blocchi di circa 30 hashtag da poter utilizzare su contenuti specifici (es. foto team, infografica, foto prodotto, ecc.), lasciando liberi 5 spazi per tag personalizzati per il singolo post;
- Inserire hashtag anche nei commenti. Con questa tecnica si possono inserire un totale di 60 tag per ogni post;
- Utilizzare tool di generazione hashtag, come ad esempio www.all-hashtag.com;
- Non utilizzare tag considerati “spam”, come ad esempio #likeforlike, #likeforfollow, ecc.
- Creare un hashtag personale che si ripeta in ogni pubblicazione, in modo da raggruppare i propri contenuti in un unico tag.
Oltre alle funzioni di ricerca e categorizzazione, attraverso gli hashtag è possibile veicolare un progetto di comunicazione che coinvolga gli utenti e permetta la creazione di user generated content. Questi, comunque, vengono utilizzati dagli utenti indistintamente su tutti i social network, anche se sono diventati un segno distintivo di Twitter e Instagram.
Fra i criteri di cui tener conto nell’utilizzo degli hashtag ci sono:
- Pertinenza: la scelta di un hashtag per veicolare delle campagne o dei messaggi deve essere sempre pertinente e collegata ai temi della campagna o del messaggio stesso. Utilizzarne uno fuori contesto o fare delle forzature equivale a far trasparire un’immagine di poca coerenza, soprattutto nel caso delle aziende. Fra i casi più noti di scarsa pertinenza troviamo il tentativo di inserire dei tweet fra i trending topic o di dare visibilità su Instagram a post attraverso hashtag fuori contesto.
- Popolarità: la popolarità di un hashtag è data dal numero di persone che decidono di utilizzarlo all’interno dei loro post. Utilizzare un hashtag popolare significa aumentare la visibilità delle proprie condivisioni e a tal proposito sul blog di Instagram dedicato al business vengono settimanalmente segnalati degli hashtag che se utilizzati offrono grande visibilità.
- Unicità: se si decide di lanciare una campagna attraverso un hashtag è sempre bene verificare che questo sia unico o quantomeno sceglierlo in modo tale che non possa essere facilmente confuso con altri e causare problemi per il suo monitoraggio. Trattandosi di un’operazione di branding, da qualche anno è possibile registralo come se fosse un marchio e di conseguenza tutelare il proprio brand .
- Memorabilità: questa caratteristica è strettamente legata al concetto di unicità; l’hashtag deve essere semplice e chiaro per permettere ai propri follower e a tutte le persone che lo visualizzano di poterlo ricordare.
Scelta degli hashtag
Tenendo conto delle peculiarità dei singoli social è possibile quindi tracciare alcune linee guida generali da seguire e da applicare alle varie piattaforme.
- Fare una ricerca nel motore interno della piattaforma: gli hashtag non hanno valore di per sé, ma solo nell’ambito dei motori di ricerca interni di ogni piattaforma. Quando bisogna scegliere quelli da utilizzare conviene sempre fare una ricerca interna. Se digitando una keyword nella barra di ricerca appaiono pochi risultati significa che quella parola chiave non è particolarmente utilizzata dagli utenti e che il suo impiego potrebbe non portare benefici in termini di visibilità.
- Sfruttare gli hashtag correlati: una volta scelto un hashtag di riferimento per la propria nicchia di mercato è possibile scegliere gli altri andando ad analizzare i correlati. Per esempio, su Instagram, digitando nella barra di ricerca una parola chiave preceduta dal cancelletto, è possibile visualizzare un elenco di parole correlate con la relativa frequenza di utilizzo.
- Analizzare le mosse dei competitor: come in ogni attività di social media marketing, una tecnica utile nella scelta degli hashtag è lo studio dei competitor. Capire quali parole utilizzano i profili del proprio settore di riferimento (e con quale frequenza) è importante non solo per raggiungere efficacemente il proprio target , ma anche per migliorare la content strategy generale.
12 tips per ottenere più visualizzazione organica dei post:
#1. Pubblicare nel momento migliore: accedendo agli analytics di Instagram nella sezione pubblico è possibile vedere quando i vostri follower sono maggiormente online e in base a questo scegliere gli orari di pubblicazione;
#2. Condividere i post del feed di Instagram nelle Storie: i follower possono toccare per visualizzare il post o il reel della vostra storia, aumentando le visualizzazioni del contenuto originale.
#3. Raccontare storie di impatto: per aumentare il coinvolgimento e l’esposizione, inserite nella vostra strategia di contenuti storie avvincenti (presentazione del team, le sfide da affrontare, la vita in azienda) per entrare in contatto con i follower in modo più autentico.
#4. Reels: se ancora non li avete inclusi nelle vostre strategie è arrivato il momento di farlo, infatti, il formato breve di recente aggiunto da Instagram riceve sulla piattaforma maggiore rilevanza nella distribuzione, quindi, è ragionevole aspettarsi che la pubblicazione di questi video di breve durata aumenti la vostra portata.
#5. Creare post carosello: puoi caricare fino a 10 immagini e video. Instagram visualizza questo tipo di post fino a due volte nei feed dei follower. Poiché ogni volta viene visualizzata una scheda carosello diversa, si hanno più possibilità di catturare l’attenzione del pubblico.
#6. Sperimentare diversi tipi di contenuto: provate a utilizzare diversi formati foto e video alternando, post, storie e reels per verificare l’impatto sulle visualizzazioni e interazioni.
#7. Taggare prodotti: quando aggiungete i tag dei prodotti ai post, il contenuto può essere visualizzato nel vostro negozio Instagram. Le persone possono scorrere il carosello di prodotti sulla pagina del vostro negozio e toccare per visualizzare il vostro contenuto originale.
#8. Condividere il contenuto creato dagli utenti: un ottimo modo per accrescere il senso di community è quello di condividere contenuti interessanti e a voi riferiti prodotti dai vostri followers e/o da influencers.
#9. Utilizzare gli strumenti di collaborazione su Instagram: di recente Instagram ha aggiunto la possibilità di invitare a collaborare taggando altri utenti in modo da stabilire una vera partnership con i propri partner o follower di cui si condividono i contenuti.
#10. Ospitare un contest: quando si collabora con un’altra azienda per regalare prodotti o servizi, entrambi possono beneficiare dell’aumento delle visualizzazioni e della crescita del pubblico.
#11. Lavorare con gli influencer per raggiungere una audience differente e più ampia. Ovviamente vanno selezionati con cura in base alla affinità con il proprio brand e al seguito che possiedono.
#12. Costruire una community fedele: rispondere ai commenti, interagire, condividere i contenuti in modo da fidelizzare i propri follower vedendo così aumentare la vostra copertura e interazioni.
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