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5 cose che non sapevi della sponsorizzazione alle Olimpiadi

Il comitato di pianificazione di Tokyo 2020 stima che il budget totale per ospitare i Giochi sia di circa 12,6 miliardi di dollari. Come vengono finanziati? Quali sono i maggiori sponsor delle  Olimpiadi? 

Posticipare i Giochi al 2021 ha fatto aumentare i costi per gli organizzatori. Inoltre alcuni brand si sono ritrovati nella situazione di avere dei dubbi sull’effettiva utilità di sponsorizzare un evento di questo tipo, con tutte le problematiche del caso. Quali sono state le azioni di tali aziende? Hanno apportato modifiche alla loro strategia di sponsorizzazione

Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs hanno raggiunto il massimo risultato vincendo l’oro olimpico nelle loro discipline, rispettivamente il salto in alto e i 100 metri piani. Queste prodezze hanno modificato la loro presenza sui social network? Che vantaggio hanno ottenuto in termini di aumento di followers e di sponsor?

Gli sponsor alle Olimpiadi: i numeri

Il comitato organizzativo di Tokyo 2020 riconosce un numero di main sponsor pari a 80. Tra questi spiccano i nomi di Coca Cola, Alibaba e Airbnb. Tutti gli sponsor sono tenuti a sottoscrivere un contratto da almeno 200 milioni di dollari per ogni ciclo olimpico (per esempio a partire da Rio 2016 fino ad arrivare a Tokyo 2020). I principali sponsor alle Olimpiadi decidono di pagare cifre maggiori, con contratti da 700/800 milioni di dollari che permettono all’azienda di rimanere partner della manifestazione per più cicli olimpici. Inoltre le sponsorizzazioni legate a Tokyo 2020 hanno toccato la cifra record di 3 miliardi di dollari di entrate. è il numero più alto di sempre, considerando che i Giochi Olimpici di Rio 2016 hanno ricevuto circa 1 miliardo di dollari,  sempre in sponsorizzazioni. 

Come vengono trattate le aziende che invece NON sponsorizzano la manifestazione?

Rule 40: contrastare la campagna pubblicitaria dei NON sponsor

La Rule 40 è il mezzo di contrasto dell’Ambush Marketing alle aziende NON sponsor dei giochi olimpici (marketing di imboscata, è l’espressione usata in ipotesi di associazione non autorizzata di un brand ad un evento mediatico ossia quando lo stesso non appartenga ad uno degli sponsor ufficiali). Viene applicata dal 13 luglio al 10 agosto e in questo periodo i NON sponsor non possono usare nomi, immagini e video degli atleti rappresentati che gareggiano ai Giochi. 

Esistono alcune eccezioni, con regole molto stringenti, che permettono a tali brand di utilizzare l’immagine del proprio atleta. Per esempio, una di queste, prevede la possibilità di attivare una campagna pubblicitaria almeno 90 giorni prima dell’inizio dei Giochi, ma tale iniziativa non deve essere rafforzata durante la partecipazione dell’atleta alle gare olimpiche. 

In ogni caso le aziende Non sponsor non potranno emanare messaggi di congratulazioni o rammarico nei confronti degli atleti rappresentati.

Novità 2021: gli atleti di Usa, Canada, Uk, Germania e Australia possono attivare campagne marketing

La crescita esponenziale dell’importanza dei social media sulla pubblicità ha spinto il comitato olimpico a rivedere le proprie regole per quanto riguarda la Rule 40. La vera novità di quest’anno è la possibilità data agli atleti di 5 nazioni (USA, UK, Canada, Germania e Australia) di ringraziare i propri sponsor, ricevere messaggi di congratulazioni dagli stessi e attivare campagne marketing durante il Periodo Olimpico. 

Questo allentamento della stretta morsa dettata dalla Rule 40 dipende principalmente dalla forte posizione degli atleti: questi hanno infatti imparato a comprendere l’importanza del loro potere negoziale di fronte alle “alte autorità”. Hanno capito quanto sia determinante per loro poter monetizzare da una manifestazione come le Olimpiadi, la quale accoglie atleti al culmine della loro carriera. Gli atleti moderni, molto spesso, dipendono economicamente dalle sponsorizzazioni quindi queste regole stringenti risultano essere punitive per le loro tasche.

I dubbi dei grandi brand: Toyota e non solo

Toyota e altri grandi brand hanno esposto, durante questi due anni di pandemia legata al COVID19, alquanti dubbi sull’utilità di associare il loro nome ad una manifestazione di questo tipo, diventata controversa e con il costante dubbio di rinvio o peggio, cancellazione. 

Toyota ha pagato la cifra record di 835 milioni di dollari per il suo accordo di sponsorizzazione che va dal 2017 al 2024. Le ingenti voci legate alla possibile cancellazione dell’evento o alle probabili ripercussioni dello stesso sull’aumento dei casi di COVID19 nella zona di Tokyo, hanno portato il board dell’azienda a decidere di non associare il nome Toyota alla manifestazione. La sponsorizzazione resta, con 3700 veicoli consegnati agli organizzatori dell’evento, ma mancherà l’associazione del marchio Toyota alle varie iniziative promosse dai Giochi Olimpici. 

Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi: digital marketing per lo sport

Il digital marketing per lo sport è cresciuto a dismisura in queste ultime settimane, grazie alle incredibili imprese che hanno compiuto i nostri atleti, specialmente Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi. Quali sono stati i movimenti social in questi giorni per i due atleti italiani? I loro profili Instagram, per followers e interazioni, hanno avuto una crescita impressionante ma abbastanza prevedibile per i risultati che hanno raggiunto a livello sportivo. 

Gianmarco Tamberi: nei giorni dell’oro olimpico (a partire dal 1 agosto 2021) il suo profilo Instagram è passato da un numero di followers vicino ai 150k a più di 400k, ancora in crescita. 

Marcell Jacobs: ancora più impressionante del collega Tamberi, con un profilo Instagram che contava circa 90k followers, per arrivare ad oggi giovedì 5 agosto 2021 con più di 500k seguaci. 

Numeri da capogiro che permetteranno agli atleti di chiudere contratti di sponsorizzazione degni di un oro olimpico. 

Credit: https://www.notjustanalytics.com/

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Simone Molignoni
Appassionato di dinamiche e strategie d'impresa. In Alma mi occupo del rapporto con i clienti, interpretando dati e sentimenti, muovendomi tra tecnologia e relazioni umane.